XXV domenica del Tempo ordinario

Sintesi liturgica

XXV domenica del Tempo ordinario.

È forte ed aspra la denunzia sociale del profeta Amos: il povero è calpestato nella sua dignità, l’umile è sterminato da comportamenti malsani, le truffe sono evidenti; Dio non dimentica mai simili opere. L’amministratore disonesto e leggero sa bene come comportarsi, truffando ulteriormente il suo padrone ed ingraziandosi i suoi debitori: riduce il numero dei barili d’olio e le misure di grano a lui dovuti. L’insegnamento evangelico vuole rendere scaltri i figli della luce alla stessa maniera di quelli della notte. La fedeltà e la disonestà nel piccolo devono essere tali anche nel molto, soprattutto quando si tratta di altri. Dio si contrappone alla ricchezza, quella disonesta ed apprezza chiunque è fedele. Una vita calma e tranquilla rende graditi al Signore Gesù, unico mediatore tra Dio e gli uomini, ed apre la strada alla salvezza ed alla conoscenza della verità. P. Angelo Sardone