Sintesi liturgica.
XVIII domenica del Tempo Ordinario.
La Sapienza divina sentenzia che tutto è vanità: sapienza umana, scienza, successo personale, devono essere lasciati ad altri che non hanno lavorato per averli. Il tenore pessimistico della mancanza di un profitto reale, si riflette anche nell’insegnamento di Gesù che invita a tenere lontano ogni cupidigia perché la vita non dipende da ciò che uno possiede. L’accumulo di tesori non vale nulla se non ci si arricchisce davanti a Dio, anzi, diventa stoltezza. Lo sguardo teso a Cristo risorto fa riconsiderare le cose della terra orientando ogni cosa al cielo. Essere creatura nuova comporta la morte all’impurità, immoralità, alle passioni, ai desideri cattivi ed alla cupidigia idolatrica. L’uomo nuovo è rivestito di Cristo con conoscenza piena. P. Angelo Sardone