XIV domenica T.O.

XIV domenica T.O. Come una madre Dio consola i suoi figli e la sua mano si fa conoscere ai suoi servi. La città di Gerusalemme evoca il luogo del gaudio e dell’esultanza e si identifica in una donna: dà consolazione, pace, gloria, gioia e, come una madre, porta i figli in braccio. S. Paolo sostiene che l’unico vanto del cristiano è la croce di Cristo: tutto il resto non conta. Le stigmate nel suo corpo richiamano la condivisione della passione di Gesù che culmina nella croce. Per mezzo di essa il mondo è stato crocifisso. Ciò che conta è essere “nuova creatura”. Gesù, prima comanda la preghiera al Signore della messe perché mandi gli operai nella sua messe, poi invia a due a due i 72 discepoli, tanti erano i popoli della terra. Dà loro concrete indicazioni su come comportarsi in missione: donare la pace, condividere il cibo offerto, guarire i malati, annunziare il Regno di Dio. Tutto è all’insegna dell’essenziale: indumenti, modalità e sobrietà nelle relazioni. Al ritorno i discepoli sono pieni di gioia; i demoni si sono sottomessi, Satana come folgore cadeva dal cielo. Gesù assicura che la potenza della predicazione supera la potenza del nemico. P. Angelo Sardone