974. «Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, o Signore, perché un grande pericolo mi sovrasta»

La semina del mattino
974. «Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, o Signore, perché un grande pericolo mi sovrasta» (Est 4,17l).

La Bibbia è un libro dal quale poter attingere la preghiera. Oltre i 150 salmi che accompagnano nella preghiera e con la preghiera la vita del popolo eletto e del nuovo popolo che è la Chiesa, frequentemente sia nei profeti che in altri scritti sono presenti le preghiere, formule vere e proprie di apertura a Dio in contesti e situazioni diverse di vita. È il caso del libro di Ester un interessante testo che la Bibbia ebraica codifica tra gli altri scritti o agiografi e che prende il nome dall’eroina Ester che si trova al centro di una vicenda importante per la salvezza del popolo di Israele asservito al re persiano Assuero e soprattutto vittima della potenza omicida del plenipotenziario Aman. Rimasta orfana è presa in affido da suo zio Mardocheo, diviene regina perché preferita dal re ad altre ragazze portate alla reggia in sostituzione di Vasti, ripudiata dal re. Il serio pericolo incombente sul popolo viene scongiurato dall’intervento divino che fa ottenere per la regina accoglienza e benevolenza da parte del re, in seguito alla duplice preghiera al Signore, prima di Mardocheo e poi della stessa Ester. In entrambi i casi si tratta di suppliche fiduciose al Signore che tutto vede è tutto sa perché intervenga e non permetta lo sterminio del popolo già stabilito da perfido Aman. Lo schema della preghiera: ricorda a Dio la sua benevolenza manifestata in passato nei confronti del popolo, richiede aiuto al Signore nella dolorosa situazione confidando solo in Lui. Il testo presenta il criterio di un’autentica preghiera che fa precedere sempre la supplica e la richiesta, dalla lode al Signore ed alle meraviglie da Lui operate nel passato. P. Angelo Sardone