940. «Non abbandonate la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete solo bisogno di perseveranza»

La semina del mattino
940. «Non abbandonate la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete solo bisogno di perseveranza» (Eb 10,35-36) CP23/5.

La fede appena abbracciata, come anche la coerenza nell’esercizio perseverante del proprio impegno di vita, provoca frequentemente lotte ed incomprensioni. Ciò non avviene solo nell’ambito della Chiesa e della comunità cristiana, ma anche nei contesti e nelle comunità religiose. Tante volte ci sono anche persecuzioni e sofferenze. Guardando a quanto è avvenuto nella Chiesa dei primi tempi, ciò serve per dare uno slancio ai tempi attuali ed alla vita di oggi, anche e soprattutto nei momenti di scoraggiamento quando sembra che tutto sia perduto e che le situazioni attuali non corrispondono alle scelte fatte nel passato. La franchezza comunque non va mai abbandonata, in qualsiasi contesto, soprattutto quando serve per difendere la verità e non essere sopraffatti dalla menzogna e dal giudizio frettoloso e di condanna senza appello. La giustizia e quindi il giusto vive per la sua fede anche quando si stenta a vivere nella quotidianità il senso vero della fraternità e del servizio carismatico. L’intiepidimento del primo amore è il terreno più fertile per la critica, la condanna facile, in nome di una verità che tante volte è sfacciato opportunismo. Lo stato d’animo degli Ebrei cui è rivolta la lettera, talora è simile a quello di oggi dove si respira la dispersione e la povertà e si rimpiangono gli antichi splendori. Proprio dinanzi a ciò può venire voglia di ritornare sui propri passi. Ma questa è tentazione che si vince con la franchezza e la perseveranza. P. Angelo Sardone