939. «Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza»

La semina del mattino
939. «Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza» (2Tim 1,6-7) CP23/4.

Ciò che scandisce la vita del Capitolo è fondamentalmente la preghiera personale e comunitaria. Tutte le operazioni cominciano e finiscono con la preghiera. Centro della giornata è la celebrazione eucaristica presieduta a turno da alcuni sacerdoti. Il clima della Messa dà il tono all’intera giornata: dalla Parola di Dio ascoltata e commentata, possono venire suggerimenti ed orientamenti che facciano muovere non sull’utilitarismo egoistico, ma sul principio della condivisione per il bene della comunità. E questo sia in riferimento alle disposizioni ed orientamenti da adottare che, soprattutto, alle persone. In questa settimana provvidenzialmente cade la Novena al Nome di Gesù, una delle feste primarie che la Congregazione celebra dal 1888, che ha il valore fondamentale di riparazione e che culminerà nella presentazione della Grande Supplica all’Eterno Divin Genitore il 31 gennaio p.v. in tutte le Case alla stessa ora. La preghiera vuole essere riparatrice delle mancanze e dei peccati propri ed altrui e nel contempo offerta di disponibilità alla Grazia. Diversamente ogni discussione, confronto e prospettiva futura, potrebbe essere semplicemente esasperante retorica, se non perdita di tempo. Ciò il Signore non lo vuole ed il buonsenso non lo consente. P. Angelo Sardone