899. «O Sapienza dell’Altissimo, che tutto disponi con forza e dolcezza: vieni ad insegnarci la via della saggezza»

La semina del mattino

899. «O Sapienza dell’Altissimo, che tutto disponi con forza e dolcezza: vieni ad insegnarci la via della saggezza» (17 dicembre, Antifona al Magnificat dei Vespri).

Comincia oggi il settenario liturgico in preparazione al Natale, evocato dalle antiche “antifone maggiori” che precedono il Magnificat nella preghiera dei Vespri ed il vangelo della Messa. Riportano un titolo attribuito a Gesù, sono composte da passi biblici, sviluppano il tema e si concludono con l’invocazione «vieni!». Per curiosità le lettere iniziali dei titoli in ordine dall’ultima alla prima, formano un acrostico: «Ero cras» che dal latino significa «sarò domani», quasi a specificare l’imminenza della venuta di Gesù. L’antifona «O Sapienza», con stupore fa invocare il Messia, Gesù, uscito dalla bocca di Dio, presente nella creazione ed esteso ai confini del mondo con benevolenza, disponendo ogni cosa con soavità e forza. Gli elementi naturali sono strumenti della sapienza di Dio che si è fatta visibile nei suoi interventi nella storia del popolo d’Israele, soprattutto con la sua liberazione. La Sapienza insegna la via della prudenza nella quale è necessario camminare per andare incontro al Signore. La vita del cristiano deve essere dominata dalla sapienza cioè da Gesù Cristo, perchè possa avere senso ed innestarsi nella piena volontà di Dio. Il mistero del Natale è fondamentalmente un mistero di amore che va compreso nella chiave del dono che Dio fa all’umanità intera attraverso il suo Figlio, il Salvatore del mondo. La sapienza insegna anche il dono dell’intelligenza e della sobrietà di cui, soprattutto oggi c’è tanto bisogno ovunque e con chiunque. P. Angelo Sardone.