882. «Per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino agli estremi confini del mondo le loro parole»

La semina del mattino

882. «Per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino agli estremi confini del mondo le loro parole» (Rm 10,18).

Il salmo 19 spesso pregato nella Liturgia delle Ore, celebra Jahwè creatore del cielo. La suggestiva e poetica immagine dei cieli che narrano la gloria di Dio, portando fino agli estremi confini della terra la loro voce e le loro parole, riecheggia nella predicazione di Paolo nella sua lettera ai Romani. Oggi è stata scelta per illuminare la vita, l’opera ed il martirio di uno dei primi apostoli, Andrea. Fratello di Simon Pietro, proveniva da Bethsaida ed era stato discepolo di Giovanni il Battista. I Vangeli tramandano la storia della sua vocazione con due diverse tradizioni: insieme con Pietro viene chiamato da Gesù sulle rive del lago di Galilea mentre stava pescando (Mc 1,6); insieme con Giovanni fu chiamato mentre si trovavano con Giovanni Battista che indicava loro Gesù come l’agnello di Dio (Gv 1,35-40). Giovanni nel suo Vangelo riporta la presenza di S. Andrea e due distinti suoi interventi con i quali egli individua il ragazzo che aveva pani e pesci prima della moltiplicazione, e fa da mediatore perché alcuni Greci possano parlare con Gesù. Secondo la tradizione riferita da Eusebio di Cesarea, predicò la Parola in diverse regioni del mondo antico: Bitinia, Scizia, Macedonia, Acaia e particolarmente Patrasso dove, parlando con intensità e zelo sul mistero della croce di Cristo, intorno all’anno 60 fu affisso ad una croce a forma di X, legato con le funi a testa in giù. Quella croce da allora fu detta «croce di Sant’Andrea». Auguri a tutti coloro che portano il nome di Andrea, perché, secondo l’etimologia greca, siano davvero uomini di coraggio ed invitta testimonianza. P. Angelo Sardone