852. «Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri»

La semina del mattino
852. «Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri» (Fil 2,4).

Le indicazioni che provengono dalla Parola di Dio sono concrete, efficaci ed attuali. La possibilità di ascoltare e meditare ogni giorno la Parola consente di conoscerla, apprezzarla ed accogliere l’inciso puntuale che da essa procede. Le ingiunzioni paoline odierni non si riferiscono solamente alla Comunità di Filippi alla quale si rivolge, ma alle comunità cristiane di ogni tempo ed in ogni luogo, perché sono di ordine universale e rispondono al buonsenso e ad una corretta impostazione della propria vita e di quella della Comunità. La vanagloria, la superiorità accentuata, l’interesse personale in qualunque azione e contesto di vita, sono purtroppo compagni fedeli dell’esistenza umana. Esse dipendono in gran parte dalla sua situazione di debolezza ereditata dalla colpa originale, ma entrano a far parte anche della gestione della propria vita che porta a barcamenarsi nelle molteplici situazioni e pur di non affondare o di rimanere a tutti i costi e perennemente sulla cresta dell’onda, fanno esprimere atteggiamenti che a volte contrastano in maniera vistosa con i principi basilari di umanità e di fede cristiana. Il mondo di ogni tempo e particolarmente quello di oggi, non sempre postula queste indicazioni e tante persone sono lasciate allo sbaraglio: il principio di raggiungere il fine, giustifica tutti i mezzi anche quelli che sono contro ogni logica. L’interesse ed il vero bene comune tanto sbandierati dentro e fuori la società e la Chiesa, dovrebbero ripartire da questi criteri. P. Angelo Sardone