804. «Voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni Dio li ha posti nella Chiesa come maestri»

La semina del mattino
804. «Voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni Dio li ha posti nella Chiesa come maestri» (1Cor 12,28).

Nella sua articolata catechesi S. Paolo introduce l’apologo del corpo e delle membra. Si tratta di un genere letterario popolare nel mondo antico, col carattere di esempio o di allegoria. L’apostolo se ne serve per illustrare la dottrina sulla Chiesa, la comunione dei cristiani con Cristo e tra loro e presentare i carismi, doni gratuiti distribuiti dallo Spirito per il servizio della comunità. Tra questi, il carisma di maestri, coloro che erano dediti all’insegnamento ed alla spiegazione delle Scritture. Il servizio continua nella Chiesa di ogni tempo. Oggi la liturgia ricorda un grande “maestro”, S. Giovanni Crisostomo (349-407) annunziatore di assoluta qualità sia come presbitero che come vescovo a Costantinopoli, dedito all’evangelizzazione ed alla catechesi fino a meritare il titolo di «crisostomo», cioè bocca d’oro. Sono noti i suoi commenti alla Sacra Scrittura, il contributo offerto per la dottrina eucaristica e si ricordano le prediche di fuoco di carattere morale con le quali fustigava vizi e tiepidezze, senza risparmiare alcuno, laici, monaci ed ecclesiastici. Una parola senza fronzoli, realistica e mordente diventava una minaccia, ponendolo al centro di giudizi favorevoli e contrari di amici e nemici: tanto amato dai poveri, quanto osteggiato dai potenti. Per questo fu esiliato. «La Parola di Dio non può essere incatenata» (2Tim 2,10) aveva sentenziato S. Paolo. La vicenda si ripete puntualmente anche oggi quando valenti e santi predicatori sono ostracizzati da cristiani tiepidi nella fede o leggeri nei costumi, a fronte di evangelizzatori simpatici, amanti di notorietà e di applausi, talora incauti responsabili di un mancato serio cammino di fede. P. Angelo Sardone