788. «Quanto più sei grande, tanto più fatti umile e troverai grazia davanti al Signore»

La semina del mattino
788. «Quanto più sei grande, tanto più fatti umile e troverai grazia davanti al Signore» (Sir 3,18).

Nella sezione dedicata ai doveri verso i genitori, il Libro del Siracide inserisce una serie di detti e sentenze di valore ed ordine universale che fanno riferimento all’orgoglio ed all’umiltà. In particolare viene esaltato il valore dell’umiltà come garanzia di grazia agli occhi del Signore che proprio agli umili rivela i suoi segreti. Bene a ragione questo si applica a S. Agostino di Ippona (354-430), la cui memoria oggi cede il passo alla liturgia domenicale. Si tratta di una delle personalità ecclesiali più grande di tutti i tempi che assomma la sapienza alla scienza filosofica e teologica, la variegata esperienza umana fatta anche di miserie, alla conversione ed alla santificazione propria ed altrui. Venendo meno alle aspettative della madre che tanto pianse per lui, brillante ed estroso, si diede alla ricerca della verità per vie molteplici: lo studio e l’insegnamento della retorica, l’amore umano, la pratica convinta dell’eresia manichea. A 18 anni era padre di Adeodato, il figlio nato dalla relazione con una giovane di cui non rese mai pubblico il nome e con la quale convisse per 15 anni. Da Cartagine si mosse per Roma e quindi a Milano, dove l’umiltà del Vescovo Ambrogio, lo mise in crisi fino ad allontanarsi dall’eresia praticata, ritenendola «ignoranza dei nostri misteri». Ricevuto il Battesimo nella notte di Pasqua e dopo aver accudito la madre nella sua morte, tornò in Africa dove fu ordinato sacerdote, aprì un monastero, e fu consacrato vescovo di Ippona. La sua straordinaria cultura teologica è frutto dell’umile accoglienza del mistero: ciò gli fece superare l’iniziale giudizio di “superstizione puerile” che aveva dato alla lettura della Bibbia e al Cristianesimo. É uno dei santi più citati, studiati e seguiti nel cammino di conversione e di “confessione”, cioè proclamazione della verità di Dio e del suo mistero di amore. Auguri a tutti coloro che ne portano il nome. P. Angelo Sardone