666. «Vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome. Ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento»

La semina del mattino

666. «Vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome. Ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento» (At 5,28).

L’accoglienza della Parola di Dio a Gerusalemme, mentre nella nuova Comunità dei credenti è favorita dalla coraggiosa ed intraprendente predicazione degli Apostoli, viene osteggiata dalla pubblica autorità religiosa. Vi è il grande pericolo di sovvertire le tradizioni e la stessa Parola ancorata alla Legge, soprattutto per il fatto che Gesù si è fatto Figlio di Dio. Tutto è stato sconvolto dal mistero della risurrezione, cosa inaudita. Il coraggio fermo di Pietro mette a tacere le lagnanze che sono anche di ordine politico perché la gente comincia ad orientarsi diversamente ed a seguire i nuovi insegnamenti. La testimonianza più efficace e convincente è quella della Risurrezione alla quale non si può resistere. Gli Apostoli, battezzati nello Spirito, ne sono profondamente convinti, anzi è lo stesso Spirito che infonde nelle loro menti e nei loro cuori tanta tenacia e fortezza per affermare queste verità. L’obbedienza a Dio, al Padre che ha operato l’evento della risurrezione, è superiore a qualsiasi altra obbedienza all’uomo che contrasta con il volere di Dio. La forza degli apostoli è sostenuta dalla potenza dello Spirito che li ha chiamati ad essere autentici testimoni. Il frutto di questa novità è la conversione ed il perdono dei peccati. La fede e la retta coscienza illuminata e sorretta da Dio, continua ad orientare la Chiesa e la vita dei credenti che, soprattutto dinanzi a minacce e sovvertimenti della legge naturale e di costumi che non si addicono alla verità, obbediscono a Dio piuttosto che agli uomini. P. Angelo Sardone