608. «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, pianti e lamenti»

La semina del mattino
608. «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, pianti e lamenti» (Gl 2,12).

Col rito austero della benedizione ed imposizione delle ceneri, ha inizio il tempo forte della Quaresima che prepara alla Pasqua, il mistero basilare della vita e della fede del cristiano. L’itinerario è costituito da 40 giorni, in analogia al tempo trascorso da Gesù nel deserto prima della sua missione e ad altri avvenimenti biblici della stessa durata o col medesimo numero. Le ceneri ricavate dai rami bruciati di ulivo dello scorso anno, sono il segno più evidente della precarietà della vita dell’uomo ed il richiamo alla sua essenza originaria, la terra. «Ricordati che tu sei terra!» dice il ministro mentre impone sul capo un pizzico di cenere. Il gesto è fortemente evocativo della situazione della creatura dinanzi al Creatore, del peccatore davanti al giudice misericordioso, dell’uomo bisognoso di conversione continua e di ritorno a Dio. I mezzi che caratterizzano il cammino verso Dio, indicati dal Signore stesso sono il digiuno, il pianto, il lamento, cui si aggiungono l’elemosina e la preghiera accentuati da Gesù. In essi si compendiano i segni penitenziali del vecchio e nuovo Testamento e si fonde il bisogno di ritorno alla grazia di Dio e la Sua disponibilità ad accogliere sempre il peccatore contrito ed umiliato. Occorre lasciarsi davvero riconciliare con Dio attraverso la mediazione della Chiesa e dei Sacramenti, in particolare della Riconciliazione, per poter accogliere in maniera concreta e fruttuosa il perdono di Dio. L’umiltà della terra e la sua fecondità vitale può essere lo stimolo serio e maturo per una riflessione che dia finalmente un senso nuovo all’esistenza di ciascuno. P. Angelo Sardone