56. «Possa tu vedere i figli dei tuoi figli» (Sal 127,6)

_La semina del mattino_
*56. «Possa tu vedere i figli dei tuoi figli» (Sal 127,6).*
_I figli sono eredità del Signore e sua ricompensa_ (Sal 126,3), dono preziosissimo del matrimonio, col quale Dio arricchisce i coniugi che collaborano nel dono della vita umana. Il mistero che si annida nel grembo materno dal primo istante del concepimento, è il *prodigio della grandezza di Dio e della grandezza dell’uomo*. La gioia di diventare madre, i sacrifici, le rinunzie, le sofferenze, l’impegno diuturno di una donna nei confronti del proprio figlio, a cominciare dal parto, lo svezzamento, l’introduzione alla vita ed alla fede, l’accompagnamento fino alla sua piena realizzazione, _*sono valori inestimabili*_. Si apprezza ancora di più l’operato di una madre, soprattutto quando per l’età o la condizione fisica non è più nella floridità intellettiva ed operativa. La liturgia ricorda oggi una delle donne più grandi ed esemplari dell’agiografia cristiana, *S. Monica* (331-387), madre di S. Agostino, morta ad appena 56 anni. Nata in Algeria da una famiglia cristiana, nobile e colta, fu impegnata con la preghiera, i sacrifici, la presenza e la _*costante preoccupazione per la sorte del suo figlio primogenito*_ intelligente ma irrequieto e bizzarro. Visse la sua esistenza nell’esemplarità, trasmettendo i valori cristiani *a suo marito* fino a vederlo convertito, ed *all’amato figlio* finalmente battezzato ed al servizio del Signore. «_Dio mi ha esaudito oltre ogni mia aspettativa_» confidò a lui prima di morire. In compenso gli chiese di essere *ricordata all’altare del Signore*. Le lagrime di una mamma *salgono verso l’alto* e scendono poi in terra fecondando la vita dei figli. _P. Angelo Sardone_