504. «Io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo nell’alleanza dei nostri padri. Non sia mai che abbandoniamo la legge e le tradizioni»

_La semina del mattino_

*504. «Io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo nell’alleanza dei nostri padri. Non sia mai che abbandoniamo la legge e le tradizioni» (1Mac 2,20-21).*

La persecuzione scatenata da Antioco IV Epifane contro i Giudei suscita in loro un forte risveglio della coscienza nella fede. La sopravvivenza religiosa è legata all’indipendenza nazionale. Si passa dalla resistenza passiva ad una vera e propria guerra. Si genera così in Israele *il tempo dei martiri giudei*, votati alla morte per la salvaguardia delle tradizioni e l’osservanza delle leggi. *Mattatia*, uomo nobile e stimato, padre del grande Giuda Maccabeo, viene avvicinato dagli emissari del re incaricati di far adempiere il suo volere con _*l’apostasia ed il sacrificio agl’idoli*_. Da uomo autorevole qual era, uccide l’ufficiale del re ed un giudeo che offriva sacrifici idolatri e risponde seccamente che _non intende assolutamente venir meno allo zelo per la Legge ed all’alleanza con Dio_, abbandonando legge e tradizioni. Il suo esempio e la sua testimonianza *scuote la coscienza e l’impegno morale dei suoi figli e dell’intero popolo* che esalta ancor più la sua saggezza e la coerenza della sua fede. Molte volte si ha l’impressione di essere tanto lontani da queste *manifestazioni di coerenza*, in una società come la nostra che, sopraffatta da illusioni che _facilmente adescano la coscienza accomodante_ di diversi cristiani, vede languire *una fede superficiale ed emotiva*, senza fondamenti seri ed un apparato di coerente testimonianza. La vera saggezza, soprattutto da parte di chi è preposto alla direzione, si manifesta quando *si ribadiscono con chiarezza*, con le parole e le azioni, i principi saldi di una fede evangelica, anche eroica. _P. Angelo Sardone_