496. «Chi custodisce santamente le cose sante sarà riconosciuto santo»

_La semina del mattino_

*496. «Chi custodisce santamente le cose sante sarà riconosciuto santo» (Sap 6, 10).*

La logica di Dio è quella dell’incontro, frutto di una ricerca. *Dio si lascia trovare da quelli che lo cercano* ed esorta i potenti a ricercare la sapienza. Come in altre parti della Scrittura, dove è presentata in differenti forme, la Sapienza afferma che _*il potere é di origine divina e tutti i sovrani sono servi della regalità di Dio*_. I potenti saranno esaminati con rigore e soggetti ad una indagine rigorosa. Imparare la sapienza è garanzia per non cadere. Ciò vale per tutti, in campo sociale, civile ed ecclesiastico. _Coloro che osservano religiosamente la volontà di Dio e la custodiscono, saranno riconosciuti santi_. Dal momento che ogni forma di risposta a Dio, qualunque vocazione del cristiano, è cosa santa perché viene da Dio, la Scrittura esorta a custodirla santamente, a proteggerla da ogni pericolo esterno ed interno, a mirare alla santità, cosa che sarà riconosciuta. La memoria liturgica odierna celebra *S. Leone* (440-461), uno dei primi papi, dottore della Chiesa, al quale per primo fu attribuito il suffisso “*Magno*”, cioè grande, che indica la mole del suo operato e la santità della sua vita. Fu un papa energico nell’affrontare le diverse e gravi questioni dottrinali e disciplinari della Chiesa. _Risalta particolarmente dai libri di storia il celebre incontro con Attila, re degli Unni_, al quale fu inviato dall’imperatore Valentiniano III, a seguito del quale il temerario re desisté dall’invadere l’Italia. L’aver custodito fedelmente le cose sacre affidategli da Dio e dalla Chiesa, gli valse non solo il *riconoscimento della santità*, ma anche la *grandezza stessa nella santità*, al pari del leone in mezzo a tutti gli altri animali. _P. Angelo Sardone_