488. «Dio asciugherà ogni lacrima; non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate»

_La semina del mattino_

*488. «Dio asciugherà ogni lacrima; non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate» (Apc 21,4).*

L’annuale *Commemorazione dei Fedeli defunti* è una singolare espressione liturgica della Chiesa pellegrina nel mondo che ricorda e prega per tutti coloro che hanno concluso il cammino terreno e, attraverso il mistero della morte, sono entrati nella vita senza fine. Ciò che è _*enigma, oscuro, sorprendente ed inspiegabile mistero*_, è mutato da Cristo in certezza: *la vita non ha fine, è semplicemente trasformata* e, per quelli che credono in Lui, vi è la risurrezione nell’ultimo giorno e la vita eterna. La Parola di Dio offre un dato di fede, un elemento essenziale della rivelazione: si crede e si spera fermamente che «_come Cristo è veramente risorto dai morti e vive per sempre, così pure i giusti, dopo la loro morte, vivranno per sempre con Cristo risorto_» (CCC, 989). La morte, entrata nel mondo per invidia del diavolo e a causa del peccato, condiziona la vita dell’uomo sin dal suo nascere e trova pieno compimento nell’ora ultima quando l’anima che è immortale, staccandosi dal corpo che è di terra e viene affidato alla terra, *torna a Dio*. A qualunque età ed in qualsiasi condizione di vita, si conclude il pellegrinaggio terreno. _*Tutto ha fine*_: gioie e dolori, fatiche e speranze, desideri e delusioni, gloria e sofferenze. Agli occhi di Dio tutto viene livellato. Il destino ultimo della propria vita è stato affidato a ciascun uomo e donna, alla loro _*autonoma e libera responsabilità di fare il bene o il male*_, di praticare la giustizia e la verità, di accogliere o rifiutare la legge di Dio e i suoi comandamenti. _*Dopo la morte tutto appartiene alla misericordia di Dio*_. Noi aspettiamo la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. _P. Angelo Sardone_