473. «Solo Luca è con me»

La semina del mattino
473. «Solo Luca è con me» (2Tim 4,10).

L’affermazione è di S. Paolo e si aggiunge ad altre due dovute alla stessa fonte. Si tratta di S. Luca il grande storico autore del terzo Vangelo e del libro della Chiesa, gli Atti degli Apostoli, discepolo di Paolo, collaboratore e suo compagno nel secondo e terzo viaggio missionario. La Tradizione lo vuole nativo di Antiochia, con un nome evocativo della luce, pittore e iniziatore della tradizione artistica cristiana. Le sue precise annotazioni sono rilevabili nel suo Vangelo, dove si rivela accurato nelle descrizioni di personaggi, colmando anche le lacune degli altri vangeli. La storia delle comunità cristiane dei primi tempi con l’evoluzione del Cristianesimo, le descrizioni autobiografiche della diretta e personale partecipazione all’evangelizzazione di Paolo ed ai suoi movimenti, compreso anche la sosta a Roma, lo rendono attento e documentato rilevatore storico. La vicinanza a Maria, la Madre di Gesù, gli ha permesso di riportare nel vangelo le sue notizie unitamente all’infanzia di Gesù. Per la diffusa trattazione della misericordia di Dio, il grande poeta Dante lo definì scriba della mansuetudine di Cristo. S. Paolo lo chiama «caro medico», una attribuzione confermata dall’attento esame interno delle sue opere. Insieme con la presenza, potrebbe avere curato anche Maria, la Madre di Gesù. La tradizione lo vuole martirizzato a Patrasso, in Grecia, insieme all’apostolo Andrea. Le sue spoglie mortali sono venerate a Padova, nella basilica di santa Giustina. Auguri a tutti coloro che ne portano il nome. P. Angelo Sardone