469. «Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia»

_La semina del mattino_

*469. «Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia» (Rom 3, 23-24).*

La situazione del peccato ha degradato completamente l’uomo ed ha distrutto in lui la gloria di Dio, ossia la partecipazione a quanto aveva ricevuto da Lui nella creazione a sua immagine e somiglianza. In questo contesto, come nella lettera ai Galati, S. Paolo introduce un concetto importante del Nuovo Testamento, non di facile ed immediata comprensione, *la giustificazione*. Il suo significato biblico, di natura giuridica, *è quello di ritenere giusto, non perseguibile penalmente* e nel contempo di evidenziare un titolo di privilegio in chi osserva la Legge di Dio. Paolo afferma che _nessuno è giusto, tutti sono peccatori_ e la Legge e le opere della legge non ottengono la giustizia. _*Questa può essere ottenuta solo attraverso la fede in Cristo*_. Pertanto non è opera dell’uomo né merito suo: Dio solo giustifica l’uomo in maniera gratuita attraverso la sua grazia per la redenzione operata da Cristo. Il cristiano diviene giusto e liberato dal suo peccato mediante la morte alla carne in Cristo e si salva se è giustificato mediante il sangue di Cristo. _*La giustizia di Dio si rivela nella crescita della fede*_ e viene dimostrata dalla volontà salvifica di Dio e dal perdono dei peccati mediante la morte redentrice di Gesù. L’opera di Dio è assolutamente gratuita ed è frutto esclusivo del suo amore. Concetti e constatazioni di simile portata possono essere compresi solo in *un’esperienza sincera di abbandono* al Dio della misericordia e della grazia che fluiscono attraverso i Sacramenti ed una adeguata formazione cristiana. _P. Angelo Sardone_