461. «Non dovrei avere pietà di Ninive, città nella quale vi sono più di centoventimila persone che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra?»

La semina del mattino
461. «Non dovrei avere pietà di Ninive, città nella quale vi sono più di centoventimila persone che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra?» (Gn 4,11).

La missione profetica di Giona ha come obiettivo Ninive la grande città assira popolata da centoventimila persone, verso la quale il Signore mostra una grande misericordia. La ribellione del profeta a compiere questa missione è corredata da avvenimenti particolari che pian piano, attraverso la Parola ed i pazienti atteggiamenti di Dio, lo inducono a comprendere la bontà del Signore verso i peccatori. Giona è stanco e deluso, invoca la morte sedendosi in una capanna all’ombra di un ricino. La pianta, cresciuta e seccata nell’arco di un giorno è il segno evidente di un concreto rimprovero che il Signore gli rivolge. La misericordia di Dio verso chi ha sbagliato è grande, superiore alla stizza ed alla compassione del profeta dinanzi ad una pianta che cresce e muore. In momenti particolari della vita anche gli uomini e le donne di Dio sperimentano delusioni cocenti determinate da avvertimenti, persone e situazioni, soprattutto quando sono chiamati a proclamare e realizzare qualcosa di particolare. Quando sembra che tutto sia perduto, anche attraverso le esemplificazioni della sua Provvidenza, Dio fa comprendere come è più grande e meritevole di attenzione, misericordia e perdono un’intera città disorientata dal peccato e dalla confusione di vita, che una pianta, cioè una situazione o una persona che assomiglia ad un ricino che misteriosamente cresce e si dissolve in breve tempo. P. Angelo Sardone