429. «Un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive»

_La semina del mattino_

*429. «Un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive» (Col 1,21).*

La parola d’ordine di S. Paolo è *“riconciliazione”*, l’evento che attraverso Cristo, la sua morte e risurrezione, ha investito tutto il mondo coinvolgendo anche i membri della comunità di Colossi. Prima della conversione essi erano _*lontani, stranieri e nemici di Dio, nel vortice dell’idolatria e nel peccato agendo apertamente contro Dio con pensieri, parole e opere cattive*_. Ora la morte di Cristo li ha riconciliati nel suo corpo fisico dato a morte, distinto dalla Chiesa che è il corpo glorioso. La riconciliazione consiste nel presentare a Dio i cristiani in una nuova condizione di vita, purificati ed intenti alle cose di Dio, sotto il suo sguardo, onde corrispondere alla sua volontà e diventare *santi* (cioè staccati da tutto ciò che non porta a Dio), integri da ogni contaminazione idolatra ed irreprensibili, cioè apprezzati da Lui e non biasimati. Una condizione simile richiede _*fede ferma, speranza incrollabile, perseveranza salda nel e col Vangelo*_. Si tratta di un bellissimo compendio di catechesi cristiana, molto attuale, che propone gli elementi perenni per una scelta di fede matura anche in mezzo alle difficoltà. Il mondo scristianizzato e pagano di oggi necessita di presenze autentiche di *cristiani seri e convinti* che abbiano lasciato dietro le loro spalle la non-appartenenza a Dio e le opere cattive e le azioni conseguenti. A questi cristiani devono corrispondere altrettante *guide serie e convinte*, nonostante le fragilità e le vulnerabilità proprie di ogni essere umano, credibili, per sostenere un solido cammino di fede. _P. Angelo Sardone_