422. «Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Tu eri dentro di me ed io ero fuori. Lì ti cercavo»

_La semina del mattino_

*422. «Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Tu eri dentro di me ed io ero fuori. Lì ti cercavo»(

Confessioni).* Uno dei santi più conosciuti, studiati e citati di ogni tempo è *S. Agostino di Ippona* (354-430). Personalità poliedrica nella sua grandezza, _retore, filosofo e teologo di grande spessore_, a distanza di secoli si pone come icona della *ricerca intelligente, sistematica e coerente di Dio*, passando attraverso il cammino di conversione e di adesione completa al Vangelo di Cristo. La sua giovinezza cosparsa di esuberanze, avventure e facili adescamenti al male, ha trovato nella _*maturità di esperienza diretta di Dio*_, la vena di realizzazione piena, della ricerca della verità e della serenità non sperimentata negli amori, nella retorica, nel facile benessere materiale. La svolta della sua vita, passata attraverso il Manicheismo e la rigida distinzione tra il bene ed il male, fino a considerare puerili le manifestazioni religiose della madre Monica ed irrazionali i presupposti evangelici, giunse con la lettura di un testo profano, l’Ortensio di Cicerone che lo invitava a rientrare in se stesso. _S. Ambrogio vescovo e Sempliciano sacerdote_, a Milano, _S. Paolo_ poi con la lettera ai Romani, gli conferirono i parametri giusti per aprirsi in maniera adeguata alla grazia di Dio che bussava insistentemente al suo cuore. La scelta della castità perfetta e della vita ritirata in monastero, l’ordinazione sacerdotale e poi vescovile, fecero il resto. *Aveva trovato dentro e non fuori di sé*, la risposta ai suoi perché, perchè *aveva cercato e trovato Dio*. _P. Angelo Sardone_