390. «Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua»

_La semina del mattino_

*390. «Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua» (Es 34,28).*

Il dettagliato racconto del Libro dell’Esodo si concentra particolarmente sul dono dei *Comandamenti*. Avvertito direttamente da Dio che il popolo si era pervertito forgiando un vitello d’oro dinanzi al quale si era prostrato, Mosè si affrettò a scendere dal monte con in mano _*le tavole della Testimonianza*_. Su di esse Dio aveva inciso davanti e di dietro la sua Legge. Visto il vitello e le danze ed udito i suoni *Mosè spezzò le tavole ai piedi della montagna*. Poi fece il resto: ridusse in polvere il vitello, lo versò nell’acqua e la fece trangugiare agli Israeliti. Il Signore lo richiamò sul monte Sinai gli fece portare due tavole di pietra come le prime e, dopo averlo _trattenuto per quaranta giorni e quaranta notti senza mangiare e bere_, su di esse ancora una volta incise il Decalogo, le dieci parole dell’Alleanza. Si tratta di una forma altamente immaginifica che stabilisce l’origine divina e l’autorità stessa del Decalogo. Come afferma il *Catechismo della Chiesa Cattolica*, esso è il primo stadio della Legge rivelata che pone i fondamenti della vocazione dell’uomo. È la sintesi di ciò che è contrario all’amore di Dio e del prossimo e la prescrizione di ciò che è essenziale. «_Dio ha scritto sulle tavole della Legge ciò che gli uomini non riuscivano a leggere nei loro cuori_» (Sant’Agostino). Sono i principi validi per tutti gli uomini, lo spiraglio di luce che offre alla coscienza di ogni uomo la via del bene e la libera da ogni orientamento al male. _P. Angelo Sardone_