2011. «O dei miracoli inclito Santo, dell’alma Padova tutela e vanto»

La semina del mattino

2011. «O dei miracoli inclito Santo, dell’alma Padova tutela e vanto». Comincia così il noto e popolare inno a S. Antonio di Padova (1195-1231), nato dalla penna di P. M. Lorenzo Colaiacomo con melodia di P. Domenico Stella (1881-1956). S. Antonio di Padova, di cui oggi si celebra la memoria liturgica, è il «Santo di tutto il mondo», secondo l’eloquente definizione attribuitagli dal Papa Leone XIII, il santo taumaturgo per eccellenza, perché dispensa con larga generosità prodigi e grazie a tutti coloro che gli si rivolgono. Nativo di Lisbona, in Portogallo, la sua vita si inscrive dentro i parametri di una fede sicura e di una profonda umanità. Divenne sacerdote tra i Canonici Regolari di S. Agostino, a Coimbra. Il martirio di cinque francescani uccisi in Marocco e rimandati sulle coste portoghesi, fece nascere in lui, quando aveva 25 anni, il desiderio del martirio e la determinazione a seguire S. Francesco d’Assisi. Fu predicatore instancabile a partire dalla terra di Romagna e, incaricato dallo stesso S. Francesco, ad insegnare teologia ai Frati. Per le strade dell’Italia e della Francia, portò il messaggio evangelico con la straordinaria ricchezza di una parola convincente e, soprattutto con tanti prodigi. Fermezza della verità, profonda cultura biblica, prodigi e miracoli a dismisura, fecero di lui una delle personalità più colte, ricercate e sante del suo secolo. A partire dal 1887 S. Annibale M. Di Francia divenne suo devoto e propagatore della sua santità, della carità verso i poveri, e della devozione del «Pane dei Poveri» nei suoi orfanotrofi che presero il nome di «Antoniani», unitamente ai tanti benefattori. Ciò spiega la grande e sentita devozione che caratterizza l’Opera Rogazionista nei suoi componenti e nelle nostre Case in tutte le parti del mondo. Auguri a tutti coloro, uomini e donne, che portano il suo nome, perché ricopino nella loro vita la fermezza di fede e l’abbondanza di carità dell’insigne predicatore. P. Angelo Sardone