1994. «Credi nel Signore e sarai salvato tu e la tua famiglia»

La semina del mattino
1994. «Credi nel Signore e sarai salvato tu e la tua famiglia» (At 16,31).

A Filippi le cose per Paolo e Sila non andarono proprio bene. A causa della predicazione riconosciuta come autentica da una schiava indovina che con i suoi incantesimi procurava denaro ai suoi padroni, complice la folla da loro sobillata, furono condotti davanti ai magistrati che li fecero spogliare, caricare di botte e mettere in prigione, raccomandando al carceriere ferrea guardia. I due malcapitati pregavano e coinvolgevano anche gli altri prigionieri. Verso mezzanotte mentre pregavano ci fu un terremoto: si aprirono le porte della prigione e si sciolsero i ceppi che avevano ai piedi rendendoli liberi. Quando se ne avvide il carceriere credendo che tutti i prigionieri fosse scappati e pensando a quello che gli sarebbe capitato con le autorità tentò di togliersi la vita. Se ne avvide Paolo e lo rassicurò che tutti erano in carcere. Scattò allora nella sua mente il desiderio di convertirsi e chiese a Paolo cosa fare per essere salvato. La risposta fu semplice e scontata: «credi al Signore e sarai salvo!». E così avvenne: lavò le loro piaghe, si fece battezzare e li invitò a salire in casa dove offerse loro da mangiare. La potenza di Dio aveva operato doppiamente: la liberazione degli schiavi e la conversione del carceriere. L’opera di Dio non può essere fermata dalla sfrontatezza umana e dall’opposizione sconsiderata: segue il suo corso e vince ogni difficoltà. Talora proprio quelli che sono deputati a fare osservare la legge in maniera intransigente si piegano dinanzi ai fenomeni straordinari che la Parola stessa provoca. E si giunge così alla conversione. P. Angelo Sardone