1982. «Uomini di Israele e voi che temete Dio, ascoltate»

La semina del mattino
1982. «Uomini di Israele e voi che temete Dio, ascoltate» (At 13,16).

L’ambiente della chiesa di Antiochia era piena di fervore e di entusiasmo. Sarà proprio da questa Chiesa che si avvierà l’opera missionaria che in particolare caratterizzerà la vicenda umana e spirituale di Paolo. Infatti, direttamente dallo Spirito Santo, sarà indicato insieme con Barnaba come destinato all’opera evangelizzatrice. Nella prima evangelizzazione dell’isola di Cipro, Saulo che da adesso in poi sarà chiamato Paolo, manifesta in maniera chiara e decisa la forza che gli viene dallo Spirito, con la potenza della parola e con segni molto forti. Un esempio concreto è l’accertamento di un mago, Bariesus, pseudo profeta giudeo che non solo contrastava la predicazione ma distoglieva il proconsole di Cipro, Sergio Paolo, dall’ascolto di Paolo. «Uomo di inganno e malizia, figlio del diavolo, nemico, nemico di ogni giustizia», sono gli epiteti che Paolo gli riserva, prima che rimanga cieco. Comincia ad evidenziarsi in ciò la netta distinzione che si delinea tra la magia ed il Cristianesimo. In quel tempo, la magia si accordava con le diverse forme di religione non opponendosi di solito alla religione ma accordandosi con le diverse forme di paganesimo. Non sembra da meno la situazione attuale nella società e nella Chiesa, laddove spesso il messaggio evangelico si mette in una forma di subordinazione alla magia (lettura di carte, sedute spiritiche, ricorso a chiromanti) ed alla superstizione di cui sono vittime tanti cristiani. Con la scusa che non «c’è niente di male», si scherza col demonio e si pagano le conseguenze fatali. Il continuo ricorso agli esorcisti è una prova tangibile. P. Angelo Sardone