1782. «Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù»

La semina del mattino
1782. «Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù» (Eb 12,1-2).

Un tema attuale riportato nella Lettera agli Ebrei accanto alla fede, è quello della pazienza, la sopportazione sull’esempio di Gesù Cristo, secondo la sua pedagogia. A corredo di questo enunciato si adopera la bella immagine della corsa, tenendo lo sguardo fisso su Gesù che è la guida. Il suo esempio è efficace: autore e perfezionatore della fede, sprezzando quasi la gloria, andò incontro alla croce ed ora siede alla destra del Padre. Egli conduce i cristiani nel cammino della fede aiutandoli ad affrontare e superare tutte le difficoltà che sono il segno della correzione che Dio impartisce ai suoi figli, andando verso la perfezione e poi verso la gloria. La vita è un cammino e talora una corsa nella quale si incontrano anche ostacoli che impediscono un retto andamento. Tutto diventa fatica, preoccupazione a tutte le età ed in tutte le condizioni sociali e civili. Il disagio, la paura, la difficoltà di andare avanti sono sostenute innanzitutto da Dio che vuole il bene ed orienta la mente dell’uomo a realizzarlo. Per camminare bisogna armarsi e praticare la pazienza che genera la perseveranza. Non è affatto semplice in una società che non sempre procura e spinge al bene, in una situazione di vita nella quale la solitudine, l’incertezza, la paura di non farcela attanaglia le esistenze e le induce a fermarsi se non a cedere. La grazia che viene da Dio è efficace: occorre avere fiducia, ma anche praticare con un vero e proprio esercizio, il dono e la virtù della pazienza che non sempre regge soprattutto dinanzi alle ingiustizie ed alle reiterazioni. P. Angelo Sardone