La semina del mattino
1586. «Prendete l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove» (Ef 6,13).
Da buon pedagogo e formatore di coscienze l’Apostolo Paolo nella conclusione della sua Lettera egli Efesini, in vista del continuo combattimento spirituale contro lo spirito del male, dà indicazioni precise su come difendersi. Innanzitutto occorre rafforzarsi nel Signore e nel vigore della sua potenza, stare saldi e dotarsi di un’armatura spirituale, cioè le stesse armi di Dio. La battaglia infatti, non è contro gli uomini ma contro i dominatori del mondo tenebroso e gli spiriti del male che pure abitano nelle regioni celesti. La singolare armatura è costituita dalla verità, ai fianchi, dalla corazza della giustizia da tenere addosso, con i piedi calzati e pronti a seminare il vangelo della pace. Lo scudo per spegnere le frecce infocate del maligno è la fede, l’elmo è quello della salvezza, e infine, la spada dello Spirito è la Parola di Dio. Tutto questo aiuta a far conoscere il mistero del Vangelo oggi affidato alla buona volontà ed alla testimonianza di cristiani maturi ed impavidi. Probabilmente c’è ancora tanto cammino da fare perché molte volte la sfiducia in se stessi, nella Chiesa ed i suoi uomini, e nella società e le sue istituzioni, non permette né di difendersi perché paurosi ed incapaci, né tanto meno di allontanarsi decisamente da tutto ciò che è vistosamente male. Il potere del male, cioè il demonio, è in azione continua e contrastante tutto ciò che è vero, puro, amabile ed onorabile. Un’arma propizia ed a portata di mano è la preghiera. Basta usarla in maniera adeguata, responsabile e sistematica. P. Angelo Sardone