1375 «I sacerdoti, il comandante delle guardie e i sadducèi, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano la risurrezione dai morti li arrestarono e li misero in prigione»

La semina del mattino
1375 «I sacerdoti, il comandante delle guardie e i sadducèi, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano la risurrezione dai morti li arrestarono e li misero in prigione» (At 4,1-3).

Una duplice reazione caratterizza gli interlocutori ed i testimoni oculari del prodigio della guarigione dello storpio del Tempio. Il popolo crede ed aumenta le file della primitiva comunità cristiana; i capi (sacerdoti, guardie, sadducei) si sdegnano per l’accaduto e la predicazione relativa. Il luogo dell’annunzio è il luogo stesso sacro per il culto al Dio vivente, sorvegliato in quello che si dice e si fa, sia dai sacerdoti che dal sovrintendente delle guardie ivi impiegate per l’ordine pubblico. Il nuovo insegnamento proposto peraltro all’aperto ed alla vista di tutti, sovverte l’ordine liturgico di quel luogo e della responsabilità dei sacerdoti, compresi i sadducei, la setta religiosa ebrea di marca conservatrice, che proprio tra i sacerdoti e nel Sinedrio annoverava presenze significative ed autorevoli. Questi ultimi, in particolare, aborrivano qualunque asserzione della risurrezione dai morti ed a maggior ragione non trovavano per nulla corretto che ciò avvenisse pubblicamente e poi nel nome di un condannato che affermavano essere risorto. La conseguenza è irrevocabile: i due apostoli sono arrestati e condotti in prigione. La novità fondata sulla verità inconfutabile, ieri come oggi, in tutti i settori della vita, trova sempre opposizione ferrea. Il coraggio delle affermazioni non rimane nel nascondimento delle catacombe, ma nel luogo pubblico di una piazza, l’agorà, nella quale a volte si mette a repentaglio la propria vita. Se ciò avvenisse con più coraggio nei luoghi dove si decidono le sorti del popolo, sarebbero di sicuro salvaguardati i valori naturali, favorita e non combattuta la fede cristiana. P. Angelo Sardone