1373. «Pietro insieme a Giovanni disse: Guarda verso di noi»

La semina del mattino
1373. «Pietro insieme a Giovanni disse: Guarda verso di noi» (At 3,4).

L’Ottava di Pasqua è caratterizzata dalla lettura liturgica degli «Atti degli Apostoli», o meglio, come amava dire un mio professore di esegesi all’Università Lateranense, «Atti di Apostoli» dal momento che, gesta, parole e situazioni riportate non si riferiscono a tutti gli Apostoli. Questo bellissimo testo, che ha come autore l’evangelista Luca e si pone in continuità col terzo Vangelo, viene solitamente detto il «Libro della Chiesa» perché, prima di dare tutto il resto dello spazio narrativo alla predicazione ed alle gesta apostoliche di S. Paolo, riporta eventi della nascita, prima conduzione ed assetto giuridico e liturgico della Chiesa a Gerusalemme. Più volte lo stesso autore sottolinea che in mezzo al popolo avvenivano miracoli e prodigi ad opera degli Apostoli (At 5,12). Uno dei primi operati per intercessione di Pietro e Giovanni, gli stessi che secondo il racconto giovanneo erano corsi insieme al sepolcro di Cristo, è la guarigione dello storpio. La funzione di Giovanni è come quella di un accompagnatore, mentre spetta a Pietro il compito il parlare ed agire. Entrambi, come gli altri mantenevano i loro impegni nelle pratiche religiose dei Giudei soprattutto nella preghiera rituale. Si trovano al tempio dove vedono uno zoppo dalla nascita a chiedere l’elemosina alla Porta Bella e lo invitano a guardare verso di loro, ingiungendogli nel nome di Gesù di camminare. La guarigione è immediata: i suoi piedi e le caviglie si rinvigoriscono e si mette a camminare entrando nel tempio saltando e lodando Dio. Chi guarda fisso il Signore e si fida dei suoi ministri, non riceve da loro «argento ed oro» che non hanno, ma la sicura guarigione dello spirito ed a volte anche nel corpo, mediante la potenza del Nome di Gesù e la forza derivante dai Sacramenti. P. Angelo Sardone