1370. «Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio»

La semina del mattino

1370. «Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio» (At 10,40-41).

Il mistero della passione, morte e sepoltura di Gesù non si conclude con la tomba ma nella Risurrezione. Questo evento nel quale è interessata direttamente la potenza del Padre, segna la storia di tutti i tempi e costituisce il fondamento della fede cristiana. Il progetto di salvezza si è realizzato nell’uomo-Dio Cristo Gesù che, avendo assunto la dimensione umana incarnandosi nel grembo di Maria, ha preso su di sé il peccato del mondo e lo ha attaccato con sé alla croce. La sua morte durò tre giorni: il mattino di Pasqua la tomba fu trovata vuota, i teli piegati e raccolti insieme al sudario. Si realizzò così nella forma più completa il passaggio, che gli antichi Ebrei avevano chiamato «pesah»: Cristo sostituitosi all’agnello sacrificale ha cancellato con la sua morte i peccati di tutti gli uomini; versando il suo sangue con abbondanza ha aperto la via della salvezza eterna a tutti coloro che credono in Lui. La prima predicazione degli Apostoli, testimoni oculari, è improntata sulla Risurrezione. Di questo annunzio è beneficiario il mondo intero che a distanza di oltre 2000 anni rivive ogni anno il memoriale della Pasqua del Signore in gioia ed esultanza, nella prospettiva della Pasqua eterna del cielo dove l’Agnello è seduto sul trono di gloria. L’augurio di una Santa Pasqua porti nel cuore di ciascuno, nelle famiglie, nelle comunità parrocchiali e religiose, nell’intera società, la pace ed i frutti della nuova vita. Cristo è la vera speranza del mondo: in Lui è vinto il peccato e la morte omicida. In lui trionfa per sempre la vita. Auguri, santa Pasqua di Risurrezione. P. Angelo Sardone