1356. «Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo»

La semina del mattino

1356. «Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo» (Ger 31,33).

La vicenda umana e religiosa del popolo d’Israele è regolata dall’Alleanza. Non si tratta di una semplice struttura giuridica, comune a tanti popoli, ma di un vero e proprio criterio spirituale che regola e guida l’intero andamento della sua vita. Nella nomenclatura biblica il termine appare varie volte con aggettivi diversi: nuova, eterna. Con queste caratteristiche essa sarà pienamente realizzata da Gesù Cristo. Il suo uso teologico appartiene prevalentemente all’esperienza profetica. Alla prima alleanza dopo l’uscita dall’Egitto, quando gli Ebrei furono come presi per mano e condotti alla liberazione, fa seguito una nuova che Dio vuole concludere. Come fece con le tavole di pietra della legge sulle quali incise con il suo dito i comandamenti, Dio intende ora scrivere la sua alleanza nel cuore che, nella mentalità biblica, costituisce il centro della persona, dei sentimenti, del pensiero. Una legge nuova viene incisa nel cuore, come una relazione intima, profonda, sponsale. Agente fondamentale è Dio che si lascia conoscere da tutti, piccoli e grandi, mettendo in atto il criterio del suo essere e della sua azione salvifica, l’amore. Esso si manifesta col perdono delle iniquità e nel dimenticare il peccato. L’uomo è invitato a purificare la sua memoria. Dio guarda avanti, sempre, non si lascia condizionare dal peccato dell’uomo e ristabilisce l’unità d’amore. L’alleanza battesimale che si rompe col peccato, si ristabilisce con il sacramento della riconciliazione. P. Angelo Sardone