1324. «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti»

La semina del mattino

1324. «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti» (Gl 2,12).

Con l’austero rito della benedizione ed imposizione delle ceneri, questo mercoledì, inizia il tempo liturgico della Quaresima, quaranta giorni di penitenza che preparano alla solennità della Pasqua di morte e risurrezione di Cristo. Il gesto ed il simbolo delle ceneri è molto antico e rievoca il modo con il quale i peccatori convertiti facevano la penitenza canonica e pubblica, coprendosi di cenere, intensificando la propria istruzione cristiana in vista del Battesimo e riconoscendo la personale fragilità, bisognosa della misericordia di Dio. Nella Liturgia la Chiesa ha conservato questo segno esteriore, rimandando però al significato più autentico di un atteggiamento interiore di penitenza continua da attuare nel corso dell’itinerario quaresimale come conversione ed impegno di vita nuova. Elementi fondamentali sono il ritorno a Dio, il digiuno, il pianto ed i lamenti, l’assemblea solenne con la richiesta di perdono e la confessione delle proprie colpe. Gesù Cristo proclama l’importanza dell’elemosina fatta senza clamore e nel nascondimento; la preghiera intima nella stanza del proprio cuore; il digiuno come atteggiamento non pubblicizzato ma interiore. Il monito paolino segnala con la forza del ministero evangelizzatore proprio della Chiesa, il favore del momento presente come giorno di salvezza, per farsi riconciliare col Signore. La luce della Parola e il desiderio di purificazione accompagni questo cammino che, percorso con serietà, produce frutti concreti di vita nuova. Oggi è giornata di digiuno (unico pasto durante il giorno, riducendo il cibo al mattino e alla sera) cui sono tenuti tutti i maggiorenni fino al 60° anno d’età, e di astinenza dalle carni per tutti coloro che hanno superato i 14 anni. Queste pratiche penitenziali non sono affatto superate, anche in un giorno come questo nel quale, per via della ricorrenza di S. Valentino, tante persone potrebbero essere distratte. P. Angelo Sardone