La semina del mattino
1310. «In verità, in verità vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, Egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete ed otterrete» (Gv 16,23-24).
Su questa Parola S. Annibale M. Di Francia sin dal 1888, fonda la pratica della «Supplica all’Eterno Divin Genitore nel Nome SS.mo di Gesù», che in tutte le Case maschili e femminili della Famiglia del Rogate sparsa nel mondo (Rogazionisti, Figlie del Divino Zelo e Laici Rogazionisti), oggi 31 gennaio, alle ore 12.00, si presenta a Dio Padre nella solenne festività interna del Nome Santissimo di Gesù. La grande supplica, costituita in genere da 33 o 34 petizioni, quanto gli anni di Cristo, compresi i nove mesi di Gesù nel grembo di Maria, compendia in forma originale, anno per anno, la Storia dell’Opera Rogazionista, le sue vicende liete e tristi, attraverso la lode, il rendimento di grazie e la richiesta di aiuti e favori celesti, in un ritmo spirituale sincronico, quasi un anno liturgico rogazionista, con elementi di devozione cristiana segnati dalla vita di Cristo, dalla presenza di Maria e dall’intercessione degli Angeli e dei Santi. Gli interventi del Signore sono richiesti nei frangenti attuali per superarli e continuare il cammino carismatico ed apostolico. È un modo efficace di pregare in questa solennità, domandando grazie speciali che interessano la vita dell’Opera e della Chiesa. Anticamente la «Supplica» aveva caratteristiche di riservatezza, esprimendo quasi il pudore ed il segreto di famiglia, per dare sfogo all’intimità del rapporto confidenziale con Dio. Oggi l’apriamo a tutti perché la gratitudine sia corale e la preghiera riveli ancor meglio il senso pedagogico e teologico della richiesta nel Nome di Gesù e nella forza coesa della fraternità che rende certa la risposta di Dio. Assòciati spiritualmente a noi che in tutte le parti del mondo ci ritroviamo ai piedi di Gesù Sacramentato per elevare a Dio Padre la lode e l’onore e chiedere grazie nel Nome di Gesù. P. Angelo Sardone