1307. «Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto»

La semina del mattino

1307. «Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto» (Dt 18,15).

Una sezione consistente del libro del Deuteronomio è costituito dal cosiddetto «Codice Deuteronomico» (capitoli 12-26) che tra le altre cose, comprende ingiunzioni precise in riferimento ai giudici, i re, i sacerdoti ed i profeti nel popolo d’Israele. L’istituzione del profetismo biblico, come attesta lo stesso Mosé, è opera di Dio nella teofania sul monte Oreb. Per questo i Giudei hanno atteso il Messia come un nuovo Mosé. Il profeta, secondo come era stato chiesto direttamente dal popolo a Dio, è l’intermediario con Jahwé per evitare di ascoltare la sua voce terribile, vedere il fuoco della sua presenza e morire. Il Signore approva quanto richiesto e risponde prontamente promettendo di suscitare un profeta nella cui bocca porre la sua parola perché la comunichi fedelmente senza interporvi nulla di sé, perché, se egli avrà la presunzione di dire nel nome di Dio cose che non gli sono state comandate, morirà. Varrà per questo il criterio della responsabilità personale e del rendiconto giudiziario per chi non ascolterà le parole da lui pronunziate. Inoltre viene definito il criterio di riconoscibilità e distinzione tra il vero ed il falso profeta: se il profeta parlerà nel nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non è stata detta dal Signore, ma dal profeta per la sua presunzione. Di questi non bisogna avere paura. Nell’oggi della Chiesa e della società il Signore continua a suscitare profeti, la cui identità ed efficacia di Parola risponde agli antichi criteri enunziati dalla S. Scrittura. A quelli che «gracchiano parole di sventura» o spargono parole tranquillizzanti e false per ammaliare le coscienze annacquate, si contrappongono coloro che con serietà e responsabilità proclamano quanto Dio ha comunicato e continua ad annunciare. P. Angelo Sardone