1292. «Quando Samuèle vide Saul, il Signore gli confermò: Ecco l’uomo di cui ti ho parlato: costui reggerà il mio popolo»

La semina del mattino

1292. «Quando Samuèle vide Saul, il Signore gli confermò: Ecco l’uomo di cui ti ho parlato: costui reggerà il mio popolo» (1Sam 9,17).

Comincia la narrazione biblica della lunga esperienza della monarchia per il popolo di Israele, secondo la sua esplicita ed insistente richiesta. Fino ad allora erano state consistenti le confederazioni tribali legate alle 12 tribù di Israele. Il Signore, nonostante ogni tentativo contrario concesse quanto era stato chiesto, indicando Egli stesso in Saul il primo re. Era figlio di Kis della tribù di Beniamino, prestante, il più bello tra i figli di Israele. Lo smarrimento delle asine del padre e la ricerca per le montagne di Efraim furono l’elemento provvidenziale per il quale Saul si imbattè nel profeta Samuele che, già istruito da Dio, riconobbe in lui l’eletto. Dopo averlo accolto e fatto rifocillare gli versò in testa l’olio da una ampolla e lo unse re di Israele. La nascita della monarchia fu determinata fondamentalmente da alcune situazioni interne ed ambientali e da elementi esterni. Non era più sufficiente l’autorità di un giudice, seppure carismatico, per l’organizzazione generale del popolo in ogni settore della vita sociale e religiosa. Inoltre c’era la necessità di difendersi alle aggressioni di popoli vicini con una migliore organizzazione e la costituzione di un esercito stabile. Il regno di Saul durò dal 1020 al 1000 a.C. ed ebbe la caratteristica di difesa dalle orde nemiche. Dio si allinea alle vicende umane e va incontro alle richieste inserendo il suo progetto di salvezza e legandolo alle risposte positive o negative dei personaggi alla ribalta nello scenario umano. La provvidenza divina orienta al bene le vicende della vita e della storia umana, ieri come oggi, come sempre. P. Angelo Sardone