1284. «Questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo gli uni gli altri»

La semina del mattino

1284. «Questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo gli uni gli altri» (1Gv 3,11).

La caratteristica e l’istanza fondamentale dell’annunzio cristiano è l’amore fraterno. Lo ha insegnato Gesù Cristo con il suo messaggio di salvezza; lo ribadisce chiaramente l’Apostolo da Lui amato. Questo annuncio il cristiano lo ascolta sin dal punto di partenza della sua conversione. L’amore fraterno si oppone all’odio perpetrato dal malvagio Caino nei confronti di suo fratello Abele, perché lo odiava e non ammetteva le opere giuste da lui compiute. A questo odio omicida si contrappone l’amore di Cristo che invece ha sacrificato la sua vita per il bene di tutti. L’amore verso i fratelli è il segno del possesso dell’amore divino e la Chiesa è comunità e comunione di amore. O, almeno, dovrebbe essere tale. I principi ed i criteri derivanti dalla Parola di Dio sono chiari ed ineccepibili, ma come sempre, la traduzione pratica nella vita deve fare i conti con la realtà umana toccata dal peccato ed indotta, nonostante il bene che si vede, ad orientarsi a ciò che bene non è, a partire proprio dalle relazioni interpersonali. I primi cristiani si distinguevano per l’amore vicendevole che manifestavano in tutti i contesti, familiari, sociali, ecclesiali. «Guardate come si amano! Dunque sono cristiani!», dicevano i pagani. La conversione passa da questi principi basilari che scardinano le propensioni dell’egoismo, del possesso e del dominio e fanno disporre nella dimensione operativa del pensare bene dell’altro e nell’offrirgli un amore sincero e senza altro interesse che il suo bene. Quanto è facile affermarlo: quanto più difficile è eseguirlo! P. Angelo Sardone