1283. «Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui»

La semina del mattino

1283. «Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui» (1Gv 3,9).

L’amore di Dio riversato nella vita dell’uomo, ha creato una sorta di distinzione tra quelli generati da Lui e coloro che sono sotto il dominio del peccato e del diavolo. Il peccato, infatti, non si concilia con la natura divina di Cristo il quale, senza peccato, diviene il modello per i cristiani. In forza della concupiscenza l’uomo non è impeccabile, ma porta in sé il germe divino per conservarsi senza peccato guardando e seguendo Gesù Cristo. Sia al tempo di Giovanni evangelista che ai giorni nostri spesso questi concetti sono addolciti da una visuale ed interpretazione ingannevole della vita cristiana. La conoscenza e la pratica della fede deve andare di pari passo con l’osservanza dei comandamenti e non come insegnavano ed insegnano falsi maestri. I termini evangelici sono forti e chiari: «chi commette il peccato viene dal diavolo» che sin dall’inizio perpetra il peccato. A lui si oppone Cristo che è venuto nel mondo per distruggere le opere del diavolo che sono menzogna: «Voi avete per padre il diavolo. Non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna» (Gv 8,44). Il demonio o diavolo non è un’astrazione ma una persona, è il maligno, «l’angelo che si oppone a Dio». L’etimologia del suo nome indica divisione, [dia-bolos, colui che “si getta di traverso”], ostacolo al disegno di Dio ed all’opera della salvezza attuata da Cristo (CCC, art. 2851). Oggi c’è tanta confusione al riguardo e poco ascolto della verità derivante dalla professione della fede. Il Signore protegge e custodisce dalle insidie del demonio. Chi si affida a Dio non teme il demonio. P. Angelo Sardone