1273. «Ecco ciò che il Signore fa sentire all’estremità della terra: dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore»

La semina del mattino

1273. «Ecco ciò che il Signore fa sentire all’estremità della terra: dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore» (Is 62,11). La ripetizione dell’avverbio «ecco» risuonato con cadenza sistematica nel tempo di Avvento per annunziare l’evento, trova oggi il suo traguardo e la sua pienezza. In una grotta di Betlemme, in Giudea­­­, dove a seguito del censimento indetto dall’imperatore romano Augusto e dell’impossibilità di essere accolti in una dimora adatta, Maria e Giuseppe hanno trovato alloggio, si compie il mistero atteso nei secoli. Nasce Gesù, il Figlio di Dio, il figlio di Maria che sarà riconosciuto legalmente come figlio di Giuseppe. Il lieto annunzio varca i confini della terra di Giuda per giungere fino alle estremità della terra intera. Si realizzano così le antiche profezie, arcano disegno del Padre, rivelate nel corso dei secoli a cominciare dai grandi patriarchi e dai profeti e compiute ora nel bambino nato da donna, nato sotto la legge (Gal 4,4). Il mistero della nascita del Figlio di Dio è un evento globale che da ora in poi interesserà ancora di più l’intero globo terracqueo, sconvolgendo i piani dei potenti che vedranno in lui un antagonista vincente, e situandosi nella storia e nel tempo come spartiacque ed elemento di separazione tra il prima ed il dopo. La storia anche oggi in tutte quante le parti del mondo ed i popoli di tutte le nazioni, viene segnata da questo evento che manifesta il grande prodigio col quale Dio immortale ed eterno diviene mortale e temporaneo nel figlio uomo-Dio. L’evento di straordinaria grandezza interessa il mondo intero. Anche chi non crede rimane stupefatto ed estasiato dinanzi a questo mistero. Auguri a te che credi. Santo Natale del Signore Gesù! P. Angelo Sardone