1271. «Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate»

La semina del mattino

1271. «Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate» (Ml 3,1).

Il messaggero inviato da Dio a preparare la strada a Cristo di cui era precursore, è Giovanni il Battista. La menzione profetica è chiara e si cristallizza anzitempo nella figura ben nota di Elia, il profeta di fuoco che aveva caratterizzato con la sua vita e le sue azioni il suo tempo, nella salvaguardia dei valori sociali e nella giustizia, soprattutto contro i dominatori e a difesa degli svantaggiati. Non fu da meno il profeta preparatore immediato della nascita e della missione di Gesù, il figlio della cugina di sua madre, Giovanni, nato con un intervento misterioso di Dio che rese fecondo il grembo sterile di Elisabetta, rese mute le labbra di suo padre Zaccaria dinanzi alla naturale incredulità e le sciolse poi nella proclamazione della gloria di Dio col mirabile canto del «Benedetto». Giovanni sarà in effetti fuoco e lisciva per fondere e purificare i figli di Levi rendendoli idonei all’offerta del sacrificio e lavare nella profondità le macchie di peccato del popolo rendendolo gradito al Signore. La conversione del cuore dei padri verso i figli e del cuore dei figli verso i padri, sarà il suo programma di vita, integrale, serio e coerente, senza peli sulla lingua con una condotta integerrima e fedele al mandato ricevuto da Dio di essere «voce» della «Parola» che è Cristo e luce che si eclissa dinanzi al faro luminoso che è il Maestro di Nazaret. La ricerca del tempio del Signore ed il desiderio di entrarvi deve indurre chiunque lo voglia a deporre la sua presunzione ed accogliere con umiltà la guida singolare di chi, per amore del Signore, lo prende per mano e lo introduce nella vita. P. Angelo Sardone