1259. «Dite agli smarriti di cuore: Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi»

La semina del mattino
1259. «Dite agli smarriti di cuore: Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi» (Is 35,4).

Quasi sul finire della prima parte della sua sezione, il primo Isaia proclama il trionfo di Gerusalemme con una serie di benedizioni, al contrario di Edom, al quale è riservato un forte giudizio. Edom e gli Idumei erano particolarmente ostili al popolo di Giuda, anzi approfittavano delle sue disavventure, senza sapere che il Signore stesso era schierato a favore delle truppe ebree. Il linguaggio profetico si muove sulle onde di una poesia di alto valore letterario ma anche pratico, anticipando quasi il tono della consolazione che sarà proprio del secondo Isaia in tutto l’arco della sua sezione biblica, i capitoli 40-55. Il tono è dolce e rassicurante, la Parola si rivolge con delicatezza a chi è smarrito nel suo cuore per la paura, la sfiducia. Le parole d’ordine sono: coraggio, non temere, supportate dalla certezza che Dio è vicino, sostiene e salva. Le conseguenze sono inevitabili: si aprono gli occhi dei ciechi, si schiudono le orecchie dei sordi, lo zoppo salta come un cervo, la lingua del muto grida di gioia, le valli sono irrigate da torrenti di acqua viva. La strada aperta dinanzi è una Via santa. Tutta la natura è coinvolta in questo tempo di grazia e di prosperità. Il senso dell’Avvento viene così spiegato dalla stessa Parola di Dio che esprime ancora una volta la forza dirompente della sua verità e del sostegno indispensabile all’uomo di ogni tempo, vittima delle sue paure e dei condizionamenti storici ed esistenziali. La fiducia che nasce dall’ascolto, diventa certezza. Col Signore che viene, tutto cambia. P. Angelo Sardone