1246. «Questo lo scritto: Mene, Tekel, Peres; questa è l’interpretazione. Mene: Dio ha contato il tuo regno e gli ha posto fine; Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato insufficiente; Peres: il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi e ai Persiani»

La semina del mattino
1246. «Questo lo scritto: Mene, Tekel, Peres; questa è l’interpretazione. Mene: Dio ha contato il tuo regno e gli ha posto fine; Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato insufficiente; Peres: il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi e ai Persiani» (Dn 5,25-26).

Il servizio interpretativo di Daniele alla corte di Babilonia, continua con il re Baldassar che la Scrittura definisce figlio di Nabucodonosor. Durante un sontuoso banchetto imbandito dal re per i dignitari, le sue mogli e le concubine, mentre si faceva uso per bere il vino degli utensili saccheggiati dal Tempio di Gerusalemme da suo padre, una mano misteriosa apparve sulla parete, e le dita scrivevano alcune parole, turbando fortemente il re ed i commensali. Furono chiamati a corte i saggi e gli indovini ma nessuno fu in grado di offrire una soluzione al quesito. Venne infine introdotto Daniele che già si era distinto nel dare a Nabucodonosor una spiegazione del sogno da lui fatto. Il giovane rifiutando i doni che il re gli aveva promesso a spiegazione avvenuta, facendogli notare che con il gesto compiuto di bere nei vasi sacri aveva in un certo senso disprezzato il Dio vero, gli comunicò la spiegazione del segno.
Le parole interpretative del profeta sono chiare ed inequivocabili! Quella stessa notte il re Baldassar fu ucciso. La lettura era stata premonitrice. Chiunque anche oggi legge questo episodio rimane perplesso non tanto per la sapienza di Daniele, illuminato da Dio, quanto per l’intervento divino punitivo nei confronti di chi aveva disprezzato ed «insolentito» il Signore a vantaggio di dei che non vedono, non odono e non comprendono. La perplessità deve diventare riflessione profonda sul senso delle cose e sulla gloria mondana. P. Angelo Sardone