122. «Vidi una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua» (Apc 7,9)

_La semina del mattino_

*122. «Vidi una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua» (Apc 7,9).* Con un’unica celebrazione la Chiesa ricorda oggi la _moltitudine immensa di coloro che stanno davanti all’Agnello giorno e notte, in vesti candide e con rami di palma nelle loro mani,_ lo adorano e gridano a gran voce: *gloria, lode, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza*, il settenario che si addice solo a Dio. Sono i Santi che provengono dalla terra ed ora godono la beatitudine del cielo; sono chiamati figli di Dio, il frutto del grande amore del Padre. Sono stati eroici nell’esercizio delle virtù e ora godono il _*pubblico riconoscimento e la venerazione degli uomini*_. Erano piangenti, poveri, affamati di giustizia, miti e misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace, insultati, perseguitati per la giustizia, secondo il dettato delle Beatitudini: hanno vissuto con gioia e pienezza il Vangelo, mettendo in pratica gli insegnamenti del Maestro. Ora godono la gloria nei cieli e sono onorati sulla terra come testimoni di vita e strade di luce. Oltre i Santi dichiarati tali, si ricordano anche i *Santi della porta accanto*, i nostri _*familiari che hanno lasciato esempi luminosi di dedizione ed incondizionato amore*_: nonni, madri e padri, fratelli e sorelle, figli, sacerdoti, religiosi e religiose, familiari di Dio e concittadini nella patria celeste insieme con Gesù e Maria. Li onoriamo se li imitiamo, chiamati alla santità, _«ognuno per la sua via»_ nel compimento della personale vocazione. La santità è la vera identità cristiana e la gloria più grande della Chiesa. _P. Angelo Sardone_