120. «Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia» (Fil 1,4).

La semina del mattino
120. «Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia» (Fil 1,4). Preghiera e gioia camminano di pari passo. Anche nei momenti più bui della vita, il sostegno della preghiera da parte di un amico o della Comunità, costituisce un baluardo ed una potente salvezza. Nell’impegno pastorale di evangelizzazione, il rapporto che si instaura tra il sacerdote e i fedeli a lui affidati dalla Provvidenza di Dio, sulla base dell’esperienza di S. Paolo, si realizza con alcuni parametri essenziali e sentimenti impegnativi: il rendimento di grazie, il ricordo costante, l’affetto e l’amore vivo, la preghiera. Essi nascono dalla comune partecipazione alla Grazia che viene da Dio. Ogni sacerdote, in particolare chi è in cura di anime, porta i fedeli nel suo cuore in ogni momento e situazione della sua vita, memore della cooperazione del Vangelo di cui usufruisce. Essa genera la perseveranza nell’impegno apostolico ed il reciproco ed assiduo sostegno nella preghiera. Gli elementi propri di questa relazione si traducono in attenzione, cura, interesse, per una graduale ed efficace crescita nella fede, una conoscenza piena ed il graduale discernimento della volontà di Dio, perché ciascuno sia in grado di distinguere il bene dal male e camminare nell’integrità di vita, senza essere ripreso da alcuno. Per il sacerdote tutto questo non è un peso: unitamente ad un dovere morale, è fonte di gioia. La preghiera unisce anche chi è lontano e determina serenità, condivisione, affetto vero ed amore autentico, aldilà della carne e del sangue. P. Angelo Sardone