1190. «Io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo»

La semina del mattino
1190. «Io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo» (Gal 6,17).

Si celebra oggi la festa di uno dei santi più noti al mondo, Francesco d’Assisi. La sua vicenda umana è tutt’uno col suo percorso di testimonianza cristiana e di superlativa santità. Spogliatosi della sua nobiltà di origine e del suo casato prestigioso percorse la via della povertà, a cominciare dalla deposizione dei suoi sontuosi abiti mettendo a nudo la sua vita per rivestirla solo di Dio. Il coraggio, l’intraprendenza e la vivace e limpida testimonianza gli trassero dietro seguaci intenzionati a realizzare con lui il progetto della ricostruzione non solo della chiesetta di San Damiano, ma soprattutto la Chiesa e la società di allora. Una rigorosa regola che inneggia a «Madonna povertà», approvata dal papa mise le basi del grande Ordine dei Frati Minori che ha conosciuto nella storia una straordinaria diffusione in tutte le parti del mondo e si è configurata nel tempo famiglie religiose diverse, in particolare i Minori, i Cappuccini, i Conventuali, che continuano ancora oggi a diffondere l’ideale evangelico della povertà sulle orme del grande fondatore. Tra i suoi seguaci si distinse una nobile fanciulla, Chiara che abbandonò ogni cosa e si fece povera tra altre donne cui, con la collaborazione di Francesco, diede una regola ed un percorso analogo di santità. Sentendosi indegno del sacerdozio, rimase diacono e fu visitato dal Signore col dono delle stimmate, manifestazione tangibile del completamento nella sua carne delle sofferenze che mancano ai patimenti di Cristo. Francesco si configura in Assisi; la città di Assisi si identifica con S. Francesco, dichiarato anche patrono di Italia. Auguri a tutti coloro che ne portano il nome ed a quelli che si ispirano a Lui come luce che illumina il particolare percorso di santificazione che passa attraverso la povertà, l’umiltà e la scelta fondamentale di Dio. P. Angelo Sardone