1188. «La gloria di Dio risplende negli Angeli»

La semina del mattino
1188. «La gloria di Dio risplende negli Angeli» (Prefazio liturgico).

Che gli Angeli esistano e siano «esseri spirituali, incorporei, è una verità di fede» (Direttorio della pietà popolare), testimoniata con chiarezza ed unanimità dalla Scrittura e dalla Tradizione. Non si tratta di fantasia o pia credenza. Gli Angeli, secondo l’etimologia greca, sono messaggeri di Dio, esecutori dei suoi voleri, a servizio del suo disegno di salvezza. Il 2 ottobre si celebra la memoria degli Angeli Custodi: in essi si esprime la gloria di Dio. La tradizione cristiana, mediata dai santi Padri, ha sviluppato una grande devozione all’Angelo Custode: «ogni fedele ha al proprio fianco un Angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita» (S. Basilio Magno). Grande maestro di questa dottrina ed apostolo di questa devozione, sostenuta da fondamenti biblici e patristici, fu S. Bernardo di Chiaravalle: Dio mette «a fianco quegli spiriti celesti perché ci proteggano, ci istruiscano e ci guidino». L’atteggiamento del cristiano, secondo le indicazioni bibliche deve essere: gratitudine a Dio, che ha posto gli Angeli a servizio degli uomini; pietà e compostezza per essere sempre alla loro presenza; serena fiducia nell’affrontare qualsiasi situazione perché guidati ed assistiti attraverso il ministero degli Angeli. La preghiera più comune e diffusa è l’Angelo di Dio. La Chiesa nella promozione della devozione ai SS. Angeli invita a conformarsi alla dottrina ed all’insegnamento dei santi Padri e Dottori, a non usare i «nomi» conosciuti dalle presunte rivelazioni private, né insegnare, diffondere o utilizzare in alcun modo teorie provenienti da presunte rivelazioni (Congregazione della Dottrina della fede). Per tanti cristiani, purtroppo, ciò non è molto chiaro! Auguri a tutti coloro che portano il nome di Angelo perché siano davvero messaggeri del Vangelo e custodi della verità e della santità. P. Angelo Sardone