1170. «O croce santa, segno di vittoria e di salvezza, guidaci al trionfo nella gloria di Cristo»

La semina del mattino
1170. «O croce santa, segno di vittoria e di salvezza, guidaci al trionfo nella gloria di Cristo» (Antifona liturgica).

Si celebra oggi la festa dell’Esaltazione della Croce di Cristo, storicamente legata alla costruzione della basilica del santo Sepolcro a Gerusalemme ad opera di Costantino, la cui dedicazione avvenne il 13 settembre 335 e l’indomani vi fu l’ostentazione di quel che rimaneva della croce. Essa è strumento e simbolo di salvezza, talamo, trono ed altare come canta il prefazio della Messa; è «espressione del trionfo sul potere delle tenebre, segno di benedizione sia quando viene tracciata su di sé che su altre persone e oggetti» (Direttorio pietà popolare). La croce è il simbolo cristiano più diffuso e noto in tutto il mondo: richiama il supplizio inflitto a Gesù Cristo, l’opera «più meravigliosa di ogni miracolo di Cristo» (S. Giovanni Damasceno). Platone nella sua opera sullo Stato la «Politeia», prova ad immaginare quale destino sarebbe riservato in questo mondo al giusto perfetto e giunge alla conclusione che egli sarebbe stato crocifisso. Gesù Cristo è Il crocifisso per eccellenza, «Scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani», manifestazione della più grande sua impotenza, l’amore fino alla morte. La croce è l’atto finale di un Dio che stupisce col suo nuovo stile di amare (Benedetto XVI), trono dal quale domina da vero re e al quale attira tutti. S. Annibale Di Francia riferisce alla croce parole mirabili: «È un libro nel quale possono leggere ed imparare i dotti e gl’ignoranti, i grandi e i piccoli, i giusti e i peccatori. … libro aperto per tutti, nel quale si può apprendere la più sublime teologia degli attributi di Dio, la sua potenza, la sua misericordia, la sua giustizia, la sua carità; libro nel quale a caratteri di sangue non terreno, sta scritto e spiegato il mistero dell’amore eterno di un Dio verso gli uomini. … in esso si sono formati i più grandi santi della Chiesa, e senza di esso è impossibile comprendere e praticare virtù alcuna». Verità sapiente e perenne della croce, unica nostra speranza. P. Angelo Sardone