1169. «Avete rivestito il nuovo uomo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato»

La semina del mattino
1169. «Avete rivestito il nuovo uomo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato» (Col 3,10).

La nuova vita in Cristo comincia con la rottura definitiva col mondo e la sua religione superstiziosa che genera, ieri come oggi, confusione e falsa spiritualità. Il passaggio è determinato dalla morte e la risurrezione di Cristo che implica la ricerca delle cose del cielo in una dimensione escatologica. La nuova e sola realtà é ora la vita di Dio e in Dio che richiede necessariamente nel cristiano la morte di tutto ciò che appartiene alla terra (impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi, cupidigia che è idolatria) e le conseguenze (ira, animosità, cattiveria, insulti e discorsi osceni, menzogne). Sembra come un quadro apocalittico, ma è assolutamente necessario per far chiarezza sugli impegni che la vita nuova comporta. Non si tratta di radicalismo, spesso bollato tale anche nelle frange cristiane, ma di chiarezza espositiva che deve tradursi nella vita pratica di ogni giorno, soprattutto a contatto con realtà e persone che la pensano diversamente. D’altronde la morte di Cristo ha causato una nuova realtà, la rinascita, cioè l’inizio di un cammino completamente nuovo come creature nuove non più conformate alla mentalità di prima, ma esigenti e coraggiosi nel vivere e proporre un modo diverso e nuovo di vedere la realtà e tradurla in vita. L’uomo nuovo esige una conoscenza piena della realtà divina che scende dall’alto e si conforma nel basso alla realtà umana, spesso vincolata e ostruita dalla mentalità comune di accontentarsi e subire la mentalità del mondo. P. Angelo Sardone