1161. «Non dormiamo come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri»

La semina del mattino
1161. «Non dormiamo come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri» (1Ts 5,6).

Dinanzi al mistero della venuta di Cristo, aldilà di tutte le considerazioni e le attese antiche e moderne oggetto di preoccupazioni data l’imminenza soprattutto allo scoccare dei millenni, ciò che rimane da fare sono la vigilanza e la sobrietà. Il dato biblico certo enunziato da S. Paolo è che l’avvento del Signore sarà come quello di un ladro di notte. Occorre dunque non dormire rassegnandosi ad un cieco e fatale destino ma restare svegli ed operare il bene finché c’è la luce sorretti dalla fede e dalla speranza cristiana. Nella continua vigilanza e mossa dalla sobrietà della vita servendo i poveri più poveri, si è mossa l’intera esistenza umana di Agnes Gonxhe Bojaxhiu, meglio conosciuta come Madre Teresa di Calcutta (1910-1997), nata in Macedonia da una famiglia albanese e nota in tutto il mondo come una delle donne di carità più in vista di tutti i tempi. Il suo percorso vocazionale la fa approdare inizialmente nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto, destinata il 1929 in India, nella zona orientale di Calcutta. L’impulso della carità alla vista di tanta miseria la spinge a mettere in pratica come una seconda chiamata per poter condividere la sua vita con i poveri ed insieme con alcune giovani il 1950 fonda la Congregazione delle Missionarie della Carità, che immediatamente si spande in quasi tutto il mondo. La sua fisionomia di donna esile e minuta piegata dalla fatica e la luce del suo sorriso, riflesso della sua carità non tradiscono la sua reale identità di donna attiva e contemplativa, determinata e concreta, vigilante e sobria. L’attualità del suo messaggio richiama l’attenzione sempre nuova verso i poveri più poveri, i dimenticati e non amati che si trovano in ogni parte del mondo, a cominciare dai nostri contesti opulenti e spesso dormienti verso simili necessità. P. Angelo Sardone