1156. «Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi»

La semina del mattino
1156. «Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi» (1Ts 3,13).

L’atteggiamento tipico di S. Paolo nei confronti dei nuovi cristiani è quello di un padre. La sua permanenza a Tessalonica, odierna Salonicco, in Grecia, gli aveva permesso di impiantare una Chiesa esemplare anche se in mezzo a tante lotte, con schiettezza e senza adulazione, ricercando la gloria di Dio e senza fare valere eccessivamente la sua autorità di apostolo. Il rapporto allacciato con quei cristiani, era diventato per lui motivo di gloria, di vanto e di una certa nostalgia, condividendo con Timoteo la fatica dell’evangelizzazione. Le notizie che quest’ultimo gli porta tornando ad Atene rallegrano l’Apostolo e lo inducono ad esprimere il suo ringraziamento a Dio e l’augurio ai Tessalonicesi di continuare a crescere e sovrabbondare nell’amore vicendevole alla stessa maniera del suo amore. Il traguardo deve essere la compattezza dei cuori e la loro irreprensibilità in vista della venuta del Signore. Può sembrare una situazione idilliaca, propria dei primi tempi del Cristianesimo e di atteggiamenti entusiastici dei neofiti prima e degli evangelizzatori dopo. L’opera potente di Dio e la tenacia perseverante di chi annunzia, produce tutto questo. Le moderne comunità ecclesiali necessitano di un’opera radicale di nuova evangelizzazione che faccia posto all’opera di Dio e si avvalga della competenza di evangelizzatori, chierici e laici che, animati dallo Spirito, testimonino ciò che annunziano nella verità e con parresia, cioè la franchezza, più volte evocata da papa Francesco. Ciò viene richiesto prima di tutto a noi sacerdoti per non correre il rischio di essere biasimati perché non degni di fiducia ed incoerenti. Testimoni eccezionali per me sono stati i miei parroci, don Michele Gesualdo e don Luigi Dimarno ad Altamura, don Remo De Angelis a Grottaferrata, buoni operai della messe, padri generosi, veri pastori delle anime. P. Angelo Sardone